sabato, gennaio 17, 2009

_rocky a belgrado


a proposito di memorie bizzarre e bizzarri memoriali: forse non tutti sanno che, un paio d'anni fa, a 60 km da belgrado (a zitiste, per essere precisi), hanno deciso di dedicare un monumento a rocky, eroe della fortunata e omonima serie di film. la statua di bruce lee a mostar non bastava evidentemente...
in realtà, i due monumenti sembrano avere significati e ragioni molto diverse: tanto ironica e dissacratoria era stata la scelta degli animatori del circolo culturale abrasevic di mostar di scegliere un simbolo comune forse improbabile ma perlomeno condiviso e condivisibile, tanto kitsch pare questa statua di rocky...

lunedì, gennaio 12, 2009

_piccoli nazionalismi postmoderni

scrive andrzej stasiuk, sull'ultimo numero dell'Espresso:
L'indipendenza dei piccoli paesi non vale molto. La accettiamo usando concetti da museo, del genere dei "diritti dei popoli all'autodeterminazione". Ma fra poco saranno i popoli stessi a venir chiamati in vita a seconda delle necessità del business o della politica. Nel mondo postmoderno, in cui tutto può essere oggetto di discussione e negoziazione, l'appartenenza nazionale diventerà una delle tante identità, uno dei tanti stili di vita. Chissà, forse avremo a che fare con i creatori di appartenenze nazionali, così come oggi abbiamo a che fare con i creatori di moda. Nulla sta ad impedire che si versi sangue o si sacrifichi la vita per queste nuove nazionalità. I tifosi delle squadre di calcio si dichiarano guerra, muoiono e uccidono i loro eroi caduti
interessante questa idea di nazionalità come stile di vita, e bella la sua lettura postmoderna - post-fine-grandi-narrazioni - di nazioni come paraventi di interessi transnazionali; tutte le vicende dei balcani degli ultimi 20 anni sono state lette da molti in questa chiave, ma perché dice "avremo a che fare con i creatori di appartenenze nazionali"? Avremo? in futuro? è davvero questa solo una deriva postmoderna dell'idea di nazione? o si trattava forse di qualcosa che l'idea di nazione ha sempre nascosto - dai nazionalismi ottocenteschi - in sé? (o forse è la mia obiezione a ricadere in una prospettiva ingenuamente marxista?)
Intanto, su osservatorio, ascoltate questa bella intervista a sergio romano sul kosovo e le sue riflessioni sulla trasformazione del valore del concetto di sovranità all'interno della comunità internazionale.