domenica, dicembre 13, 2009

_in treno da belgrado a sarajevo (centro)

una bellissima notizia: riapre la tratta ferroviaria belgrado-sarajevo! l'unico modo per arrivare a sarajevo dalla capitale serba con i mezzi pubblici, sino a ieri, era prendere un autobus da belgrado che conduceva sino a sarajevo est, già in republika srpska. questo è il primo collegamento pubblico tra i centri delle due città da dopo la guerra.

martedì, dicembre 08, 2009

_guerre jugoslave

Segnalo un post del blog "Storia e memoria" che ha linkato il post su Mostar di questo blog

lunedì, dicembre 07, 2009

_la "nebbia" di Belgrado

un bel sito sull'incertezza urbana della capitale serba

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Installazione dal titolo: Breve storia della Turbo-Architecture (Immagine di Srdjan Jovanovic Weiss)

sabato, dicembre 05, 2009

_lebbeus woods e la ricostruzione radicale

"Nei fatti, come afferma Haris Pasovic, "Sarajevo è la prima città del ventunesimo secolo". Per essa, evidentemente, le risposte del ventesimo secolo sono chiaramente inadeguate anche riguardo alle questioni di architettura. Collassato l'ordine sociale che li aveva promossi, i palazzi della città non hanno altro significato che quello di monumenti alla morte".

Queste le parole di Lebbeus Woods, esponente della corrente della radical reconstruction, che aveva immaginato, per Sarajevo, progetti di ricostruzione completamente diversi da quelli poi realizzati, progetti che miravano a conservare il palinsesto della città mantenendo la traccia dell'aspetto tanatoide e distruttivo che la guerra gli aveva impresso, rinnegando la tensione verso la rimozione che caratterizza le ricostruzioni dei dopo guerra.


paesaggio di guerra a sarajevo e la soluzione immaginata da woods:
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il palazzo dell'elektropriveda, danneggiato durante l'assedio, nella soluzione di ricostruzione immaginata da woods e nella "restauro à l'identique" poi effetivamente realizzato:
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altre notizie su questo originale architetto sul suo blog

giovedì, aprile 02, 2009

_una nuova chiesa nella piazza centrale di Skopje

La decisione di edificare una nuova chiesa nella piazza centrale di Skopje sta incontrando un vasto dissenso.
Posto il link ad un blog che parla delle proteste di alcuni attivisti contro questa decisione.
un'altro esempio di come un luogo possa diventare teatro di quell' "acuta lotta sociale" che è la memoria.
Nella foto un rendering di come dovrebbe apparire la piazza con la nuova chiesa:
skpje.jpg

lunedì, febbraio 23, 2009

_update hotel ruza a mostar

come promesso, le foto dell'hotel abusivo che deturpa il panorama di Mostar (cfr. post precedente).
questo l'aspetto dell'hotel dopo la guerra:
ruza1.jpg
E questo l'abuso rilevato dall'Unesco:
ruza2.jpg
Certo, non è un bel vedere.
Ma togliere il patrocinio Unesco a Mostar sarebbe un errore, speriamo che resti solo una minaccia.

_mostar fuori dal patrimonio dell'umanità?

trovo, su questo interessante blog, una notizia sconcertante: lo Stari Most rischia di essere cancellato dalla lista dei beni tutelati come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, a causa di un abuso edilizio che si sta commettendo nelle sue vicinanze: la ricostruzione dell'Hotel Ruza, portata avanti da un tycoon locale nonostante le rimostranze dell'Unesco. Da qualche parte, qualche giorno fa, avevo trovato anche dei dossier, disponibili in rete, con le foto che mostrano l'hotel così com'era prima e come sta per essere ricostruito, le posterò appena possibile (anch'io l'anno scorso avevo scattato qualche foto a questa sorta di ecomostro ben visibile dal quartiere ottomano, senza sapere cosa fosse).
Una brutta notizia per mostar, ma ritengo che questa volta l'eccessiva solerzia dei funzionari unesco non sia del tutto giustificata, o quantomeno che la sanzione decisa sia francamente spropositata.

sabato, gennaio 17, 2009

_rocky a belgrado


a proposito di memorie bizzarre e bizzarri memoriali: forse non tutti sanno che, un paio d'anni fa, a 60 km da belgrado (a zitiste, per essere precisi), hanno deciso di dedicare un monumento a rocky, eroe della fortunata e omonima serie di film. la statua di bruce lee a mostar non bastava evidentemente...
in realtà, i due monumenti sembrano avere significati e ragioni molto diverse: tanto ironica e dissacratoria era stata la scelta degli animatori del circolo culturale abrasevic di mostar di scegliere un simbolo comune forse improbabile ma perlomeno condiviso e condivisibile, tanto kitsch pare questa statua di rocky...

lunedì, gennaio 12, 2009

_piccoli nazionalismi postmoderni

scrive andrzej stasiuk, sull'ultimo numero dell'Espresso:
L'indipendenza dei piccoli paesi non vale molto. La accettiamo usando concetti da museo, del genere dei "diritti dei popoli all'autodeterminazione". Ma fra poco saranno i popoli stessi a venir chiamati in vita a seconda delle necessità del business o della politica. Nel mondo postmoderno, in cui tutto può essere oggetto di discussione e negoziazione, l'appartenenza nazionale diventerà una delle tante identità, uno dei tanti stili di vita. Chissà, forse avremo a che fare con i creatori di appartenenze nazionali, così come oggi abbiamo a che fare con i creatori di moda. Nulla sta ad impedire che si versi sangue o si sacrifichi la vita per queste nuove nazionalità. I tifosi delle squadre di calcio si dichiarano guerra, muoiono e uccidono i loro eroi caduti
interessante questa idea di nazionalità come stile di vita, e bella la sua lettura postmoderna - post-fine-grandi-narrazioni - di nazioni come paraventi di interessi transnazionali; tutte le vicende dei balcani degli ultimi 20 anni sono state lette da molti in questa chiave, ma perché dice "avremo a che fare con i creatori di appartenenze nazionali"? Avremo? in futuro? è davvero questa solo una deriva postmoderna dell'idea di nazione? o si trattava forse di qualcosa che l'idea di nazione ha sempre nascosto - dai nazionalismi ottocenteschi - in sé? (o forse è la mia obiezione a ricadere in una prospettiva ingenuamente marxista?)
Intanto, su osservatorio, ascoltate questa bella intervista a sergio romano sul kosovo e le sue riflessioni sulla trasformazione del valore del concetto di sovranità all'interno della comunità internazionale.