venerdì, settembre 26, 2008

_il violoncellista di sarajevo

da un'intervista a Vedran Smailovitch, diventato famoso come il violoncellista di Sarajevo perché negli anni dell'assedio suonò col suo violoncello l'Adagio di Albinoni sui alcuni dei luoghi dei massacri, tra le macerie ancora fumanti e sporche di sangue (nella foto, tra le rovine della Vijechniza, la Biblioteca nazionale distrutta dall'artiglieria serba):
- Ha mai pensato di tornare a Sarajevo? 
- No. Anche i miei amici sono sparsi per il mondo. Io stesso ho trascorso 49 giorni in un lager, ho troppi brutti ricordi. Se Joan Baez non mi avesse invitato, non ci sarei tornato. Non è più la città di una volta. 
- Perché? 
- La mia Sarajevo non esiste più, sono rimaste solo le case e i palazzi. Le persone che ci vivono sono malate dentro. Basta il suono di una sola granata per cambiarti per sempre la vita e farti perdere la ragione.
(da la Repubblica, 31 luglio 2008, intervista a cura di Stefano Giantin)

venerdì, settembre 19, 2008

_segnalazione: blog

Se vi interessano i temi di questo blog, probabilmente vi interesserà anche quest'altro, curato da Gian Maria Apuzzo. Il blog si chiama Metapolis-Città future e si propone di affrontare il tema della città e del suo futuro guardando anche alle situazioni di crisi urbane (città divise, ad esempio).
Andateci a dare un'occhiata, c'è pure un post dedicato all'urbicidio di Gori.