martedì, novembre 30, 2010

_presentazione di Urbicidio (Mazzucchelli), Luoghi della memoria e identità collettive (Gruning), A partire da ciò che resta (Pirazzoli)

Appuntamento a domani alla Scuola Superiore di Studi Umanistici per un seminario di discussione del mio Urbicidio e dei bellissimi libri di due giovani ricercatrici sempre sul tema della rielaborazione "spaziale" della memoria. Per dettagli clicca qui.

sabato, novembre 06, 2010

_su belgrado, marassi e sogni d'europa: un'intervista

Vi segnalo questa mia intervista pubblicata dal magazine on-line Tafter. Si parla della Belgrado di oggi, balzata alle cronache per le violenze della tifoseria serba durante il recente incontro di calcio Italia-Serbia a Genova e spesso dipinta come capitale di un paese nazionalista e anti-europeista. Ma la Serbia è molto più complessa di qualunque lettura semplicistica e questa complessità è più che altrove evidente a Belgrado: quella stessa città che è stata teatro dei vergognosi scontri del gay-Pride per mano di pochi violenti è, allo stesso tempo, anche una città permeata da una cultura urbana incline ai valori della socialità e dello stare insieme e attenta alla sperimentazione nell'arte e nella cultura. E questa spiccata cultura urbana di Belgrado è forse l'antidoto più efficace contro un certo nazionalismo sciovinista in certi casi purtroppo ancora presente in Serbia.

domenica, ottobre 17, 2010

_Città e catastrofe, Convegno SAIE, 30 ottobre

Il prossimo 30 ottobre il SAIE (Fiera dell'edilizia e dell'architettura di Bologna) ospiterà il primo appuntamento della rassegna Anapolis - oltre la città (organizzata da Alto Tasso e MomaBo, a cura degli architetti Simone Sindaco e Britta Alvermann).
Il primo incontro della rassegna sarà accompagnato da una giornata di convegno sul tema Città e catastrofe. La giornata di studio si propone di stimolare una riflessione transdisciplinare sul tema della "catastrofe", intesa - in senso lato - come quella circostanza che provoca, nella vita della città, un salto improvviso da uno stato "normale" e regolare a uno stato eccezionale e di emergenza. Di origine antropica o naturale, simbolica o effettiva, prevista o inattesa, sarà dunque il rapporto tra distruzione e città il filo conduttore principale, ma non esclusivo, dei diversi interventi.
Il convegno prevede due sessioni: durante la mattina interverranno Valerio Romitelli (con un intervento su "Democrazia e paura") e Leonardo Barcelò (che parlerà della presenza demografica degli stranieri a Bologna) , mentre l'atelier pomeridiano (promosso anche dal nostro Centro TraMe e dal CUBE e con interventi di Francesco Marsciani, Federico Montanari, Alice Giannitrapani, Gaspare Caliri, Francesco Mazzucchelli, Ruggero Ragonese e Daniela Panosetti) si focalizzerà più specificamente sulle questioni - affrontate da una prospettiva semiotica - del trauma post-catastrofe e delle ricostruzioni nei dopoterremoto  e nei dopoguerra (partendo dall'analisi di diversi case-studies: Belìce, Messina, Kosovo). Durante il convegno verrà proiettato il documentario Sangue e Cemento. Le domande senza risposta sul terremoto in Abruzzo (regia: Gruppo Zero, Italia, 2010).
Qui il programma del convegno e della rassegna
Qui il flyer
Appuntamento, dunque, il 30 ottobre, dalle 9.30 alle 18, al SAIE (Centro Fiere Bologna, Ingresso Michelino, Sala Armonia)

venerdì, luglio 23, 2010

_libro: Urbicidio. Il senso dei luoghi tra distruzioni e ricostruzioni in ex Jugoslavia.

E' finalmente uscito, per Bononia University Press (BUP), il mio libro, intitolato Urbicidio. Il senso dei luoghi tra distruzioni e ricostruzioni in ex Jugoslavia.
Approfitto del blog per segnalarvelo ma anche per ringraziare tutti quelli che in questo anni hanno visitato il blog per lasciare un commento e discutere con me. In un certo senso, ci siete anche voi dentro questo libro :-)
Di seguito, la scheda del libro (dal sito dell'editore)
(Update: mi avvertono che al momento il libro potrebbe non essere ancora disponibile in libreria, è già possibile però comprarlo dal sito dell'editore)

Urbicidio

Il senso dei luoghi tra distruzioni e ricostruzioni nella ex Jugoslavia

Francesco Mazzucchelli

Nelle guerre moderne la città è divenuta uno degli obiettivi e delle vittime principali. Per riprendere l’efficace espressione di Paul Virilio, la strategia delle nuove guerre è oggi, essenzialmente, una “strategia anti-città”. Lo spazio urbano è diventato bersaglio non solo per motivi strategici, ma soprattutto per i significati che incarna: valori identitari, sociali e culturali.
Per questi motivi, spesso, le tracce lasciate dagli eventi bellici nei tessuti urbani si caricano di forti valenze simboliche e la fase della ricostruzione diventa un momento di riscrittura del paesaggio della memoria della città.
I progetti e gli interventi di restauro/ricostruzione/demolizione dei dopoguerra sono, in questa prospettiva, espressione di narrazioni collettive che stabiliscono un rapporto ogni volta diverso tra la città, l’evento bellico e la sua memoria.
Il tema delle trasformazioni urbane belliche e postbelliche viene affrontato qui attraverso l’analisi in profondità di tre città protagoniste delle guerre balcaniche degli anni ’90: Belgrado, Sarajevo e Mostar. Queste città vengono osservate con la lente del metodo semiotico che ne mette in luce le diverse riconfigurazioni dei sensi dei luoghi, tra politiche del costruire e pratiche dell’abitare.

Francesco Mazzucchelli ha conseguito il Dottorato in Semiotica a Bologna sotto la guida di Paolo Fabbri e Patrizia Violi. Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione dell’Università di Bologna. I suoi principali interessi riguardano la semiotica urbana, gli studi su memoria e identità, l’analisi del discorso politico e le teorie del conflitto.

© 2010, pp. 343

domenica, luglio 18, 2010

mercoledì, maggio 12, 2010

_convegno: le città visibili

Segnalo il convegno Le città visibili. Confini e margini fra spazio e rappresentazione, martedì 18 e mercoledì 19 maggio, alla Scuola superiore di studi umanistici di Bologna. Qui il programma.

venerdì, maggio 07, 2010

_lavori al Generalstab di Belgrado?

Sembra che le numerose precipitazioni dell'ultimo inverno abbiano costretto l'amministrazione di Belgrado a dare il via a lavori urgenti di risanamento e messa in sicurezza delle rovine del Generalstab, il palazzo danneggiato durante il bombardamento Nato del 1999 di cui avevamo parlato qui e qui.

La necessità di un intervento così urgente di messa in sicurezza a più di 10 anni dalla guerra mostra ancora una volta il paradosso della presenza (evidentemente anche pericolosa per i passanti) di tali rovine. La scelta di non procedere alla ristrutturazione di questi edifici ci pare l'esempio più evidente delle difficoltà di questa città - che pure si sta avvicinando a passi da gigante all'Europa - di uscire da alcune "ossessioni" della sua memoria collettiva.
Altri dettagli (in serbo) qui.