giovedì, febbraio 28, 2008

_ministero della difesa e HQ dell'Jna

lasciamo perdere per un po' i commenti politici e torniamo all'argomento principale del blog.
prima di partire, mi piacerebbe infatti riuscire a postare un po' di immagini e informazioni relative ad alcuni dei luoghi che vorrei visitare e che proverò ad analizzare. uno di questi posti è certamente kneiza milosa a belgrado, un'importante arteria - sempre trafficatissima - che attraversa il centro della città e su cui si affacciano ambasciate, importanti edifici governativi, banche, ecc.
Su questa strada, all'incrocio con la via nemanijna, a poche centinaia di metri dall'incrocio con terazije, uno dei viali più belli del centro della città, si affacciavano anche gli edifici che ospitavano il ministero della difesa e il quartier generale dell'esercito federale, e che furono bombardati dalle incursioni della Nato del 1999 e le cui rovine, a quasi dieci anni di distanza, fanno ancora bella mostra di sé.
La coppia di edifici fu progettata da Nikola Dobrovic, un architetto che ebbe un importante ruolo nella scena architettonica serba degli anni '60, anche se questo fu praticamente l'unico suo progetto che venne effettivamente realizzato a belgrado. questa foto (purtroppo a bassissima definizione) mostra com'erano prima dei danneggiamenti:

Come si intuisce dalla foto, una particolarità degna di nota del progetto di Dobrovic risiede certamente nella sua capacità di immaginare un edificio in grado di esercitare una forte funzione "configurante" su tutto lo spazio urbano circostante.
Questa coppia di edifici, infatti, attraverso un contrasto tra movimenti di masse orizzontali e verticali, riusciva a circoscrivere un grande spazio aperto vicino all'incrocio, svolgendo quasi la funzione di un gigantesco portale che si apriva su una delle vie più importanti di belgrado.
queste altre foto mostrano la zona così come si presentava nei giorni appena successivi alle incursioni; la seconda è stata scattata da me nel 2005 (mi scuso per la pessima inquadratura, ma è vietato fotografare i danni provocati dai bombardamenti, ho dovuto scattarla senza dare troppo nell'occhio), mentre l'ultima, sempre recente, dà un'idea più precisa dello stato attuale dell'edificio.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

ke ricordi..
anche io ho fotografato di nascosto e dopo aver avuto una discussione con un poliziotto davanti ad una ambasciata..
il mio primo viaggio nei balcani, 8 anni fa...
ho visto una bella casa e l'ho fotografata e cosi' un poliziotto mi ha alzato dalla maglia e mi ha detto : sta radis ?
e io ho urlato alla mia amica serba : aiuto vera .. ! e lei mi ha chiesto : cosa hai fatto ? ho fotografato la casa .. ma quella è una ambasciata !!! allora vera ha detto al poliziotto : la metta giu', è una turista stupida !
e l'anno scorso ho fotografato una fabbrica miliatare da lontano.. eppure è uscito il guardiano e mi ha strattonato tenendomi per un braccio e urlando : - per chi lavori ???
io non sapevo che fare e ho detto ad un taxista di portarmi a casa del mio amico li' vicino, ma quello è salito sul taxi con me e ha chiesto al mio amico per chi lavoravamo ..
poi voleva che cancellassi la foto e non ci riuscivo, allora mi sono ricordata che sono capace di andare avanti.. è venuto un quadratino blu e gliel'ho fatto vedere.. s'è calmato e se ne andato..
il giorno dpo in un fast food ho visto uno scaffale pieno di torte e l'ho fotografato..
è arrivata la proprietaria urlando e io ero talmente stufa che ho detto :- agente cia x le torte..non mi rompete piu' del dovuto .. in questo paese siete tutti pazzi !
lina

Unknown ha detto...

anch'io ho avuto un brutto incontro con un poliziotto che mi voleva impedire di fotografare l'ambasciata italiana.
l'unico problema era che era stato l'ambasciatore in persona a chiedermi di fotografare l'edificio per il sito web.
ora, nella home page del sito dell'ambasciata d'italia a belgrado, potete ammirare la mia bella foto della sede di bircicanova, scattata con una vivitar a 3 megapixel (questo passava il convento...) in un torrido giorno d'estate serba (e chi è stato a belgrado a luglio sa di cosa parlo).

Anonimo ha detto...

dai riferimenti precisi...
la tua foto non la trovo...
lina

Unknown ha detto...

http://www.ambbelgrado.esteri.it/Ambasciata_Belgrado

[non ti aspettare una gran foto]

Anonimo ha detto...

la foto è bellissima,il palazzo pure , ma leggiti che succede all'interno sul sito del magnifico alessandro http://www.inviaggiopertamara.com/
lina

Unknown ha detto...

guarda, lina, ti devo dire che in quell'ambasciata, dentro intendo, ci sono stato per più di tre mesi. solo per un tirocinio mae-crui, per cui non so risponderti su cosa succede lì dentro perche la mia conoscenza degli affari interni era ovviamente molto limitata. io mi occupavo solo di rassegne stampa, aggiornamenti del sito e cose frivole come partecipare all'organizzazione di eventi culturali. ti devo dire però che in quei mesi ho conosciuto quasi tutti dentro l'ambasciata, e di tutti conservo un ottimo ricordo. ho conosciuto funzionari e impiegati di una professionalità, serietà e dedizione al lavoro estreme. ottenere un visto, in serbia, a volte è difficile, a volte è molto difficile. molti miei amici serbi hanno passato le pene dell'inferno per poter venire in italia, ma non per colpa dei funzionari, ma della procedura, che è, come dicevo, a volte, molto severa. io attendo speranzoso il giorno in cui non ci sarà più bisogno di chiedere visti o di attraversare frontiere per viaggiare dai balcani all'europa, ma se per ora è difficile ottenere un visto, ciò è dovuto all'estrema serietà dei funzionari italiani, che devono necessariamente adeguarsi ad una procedura, anche perché le pene per chi sbaglia a dare un visto sono molto molto pesanti. speriamo che un giorno non ci sarà più bisogno di fare file interminabili per ottenere un visto. detto ciò, massima solidarietà per tamara e il suo compagno e per tutti quelle coppie che alla fine riescono ad essere piu forti delle barriere che le dividono.

Anonimo ha detto...

carissimo francesco,
leggo tra le tue parole che sei giovane e ingenuo..
questo è un pregio naturalmente.. non un difetto...
vorrei vedere il mondo anch'io come lo vedevo un tempo con gli occhi di una persona che vede collaborazione intorno a se..
ma sapessi quanta mafia c'è in giro..
in ogni luogo..
non è solo a belgrado, ma anche nei nostri uffici..
quando non hai un posto di lavoro perchè ce l'ha un raccomandato cretino che non vale neanche una cicca consumata.. allora vedi il mondo diversamente..
pero' io ti auguro tanto bene...
mi sembra che hai tanta voglia di fare e questo porta bene..
ciao
lina

Unknown ha detto...

purtroppo non sono più così giovane (guarda il mio profilo) e, sempre purtroppo, non credo d'essere più neanche tanto ingenuo; ti assicuro che sono ben consapevole delle brutture e delle mafie che fanno girare il mondo, e c'ho sbattuto la faccia non poche volte, e pure forte.
non metto assolutamente in dubbio la brutta esperienza di alessandro né le sue parole, anzi ho perso un'ora a leggere tutte le pagine del suo sito e, proprio perché so cosa vuol dire sentirsi schiacciati da burocrazie grottesche e kafkiane, come ho gia detto, a lui e a tamara va tutta la mia solidarietà.
volevo semplicemente, a partire dalla mia - limitatissima, come ho detto - esperienza dentro quell'ambasciata, dirvi questo: bisogna stare attenti a fare di tutta l'erba un fascio.
ripeto (e vorrei non essere frainteso, please): massima soliderietà a tutte le coppie che trovano un impiegato ottuso o mafioso che li ostacola; ma al tempo stesso, andiamoci piano prima di dire è tutta una mafia, oppure "sapeste cosa succede lì dentro" (ma non mi riferisco solo a quello che dici tu, lina), ho conosciuto persone, lì dentro, degne del massimo rispetto. non voglio passare per quello che vuol far credere di saperla lunga, ma purtroppo, mio malgrado, so bene cos'è la mafia, per questo di solito uso il termine con parsimonia.
punto. senza polemiche e senza rancori.
scusa se chiudo bruscamente la questione, ma questo blog vuole essere un luogo per discutere - con toni anche ingenui a volte, perché no? - sul tema della memoria collettiva e soprattutto delle memorie dei luogh. spero di incontrarti di nuovo su queste pagine e di trovare altri tuoi commenti; come vedi tengo in massima considerazione ogni singolo commento e rispondo a tutti (altrimenti non avrei fatto un blog, solitamente sono piuttosto restio a parlare dei miei progetti e dei miei lavori).

a prop, so cosa vuol dire vedersi sorpassare da persone che valgono meno di te, e te lo dice un ex-ingenuo che ha a lungo creduto alla favoletta (perché cosi mi avevano insegnato) che chi è bravo va avanti ...

Anonimo ha detto...

condivido tutto quello che dici...
io sono stata in svizzera ed ero io l'extracomunitaria e la frase che sanno ovunque è : - italiani tutti mafiosi.. ma per fortuna non è cosi'...
devi capire che sono in un momento piuttosto di sconforto perche' il mio miglior amico che è serbo è malato e io non posso fare nulla fisicamente per lui..
l'unica solidarietà è morale con qualche telefonata...
questo problema del kosovo ha ancora di piu' chiuso la serbia ad un destino sempre piu' povero e io la vedo parecchio nera..
pero' leggo che vuoi andare a mostar e a belgrado e mi fa tanto piacere .. per dirla in serbo srecan put !!
lina